Ci sono suoni che fanno stabilmente parte della nostra memoria, come la pioggia, il mare, i passi; ce ne sono alcuni legati ad oggetti, come il tuttù del telefono, il rumore del treno sui binari, il tictac dell'orologio.
E poi quelli più specificamente riferiti ad un oggetto particolare, ad una marca: il motore della vecchia Cinquecento, il caffè che esce dalla Moka, il chiudersi di un accendisigari Zippo...
Quel click metallico, invariato dagli anni trenta ad oggi, ci riporta a scene di film americani con Humphrey Bogart; a soldati yankee che lo accendono con un particolare e rapido movimento doppio, strusciandolo contro la tela dei pantaloni: prima verso l'alto per aprirlo e poi verso il basso per far sfregare la rotella contro la pietrina.
Lo caricano di benzina appendedolo con un fil di ferro e affondandolo nel serbatoio della jeep. Ne risulta un fumo nero e denso. Grazie alla rete attorno alla fiamma, non si spegne nemmeno contro vento.
Attraverso il tempo ha girato il mondo: dalle strade americane, percorse da mezzi pubblicitari...
E' stato in Corea, e credeva fosse l'ultima.
E' tornato in un'altra guerra, nel Vietnam; ed ha acceso altre sigarette : quelle di marijuana, distribuite ai soldati per vincere l'orrore di quel nuovo modo di combattere, così diverso come lo erano rispetto alle sigarette dei loro padri.
Ed è tornato a casa, sperando, finalmente di poter accendere solo fuochi di pace.
Sperando di sentire musica e non fanfare. Sperando che il rumore del fuoco sia solo un click!
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