Immagina di essere nella sala di lettura di un vecchio club inglese, un po' polveroso.
Nella penombra solo un'abatjour che fa luce sul divano chesterfield di cuoio consunto dal tempo.
Alle pareti vecchie foto, cimeli, pochi selezionati quadri ed una stecca a cui sono appesi in fila i bastoni con i quotidiani.
Sul tavolino un bicchiere, una scatola di sigari e qualche rivista da sfogliare con calma, aspirando il fumo azzurrognolo nel silenzio punteggiato dal suono lento e grave della pendola...



lunedì 19 aprile 2010

IL TEMPO DELLE MELE E DELLE PERE


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C'era una volta un mondo in cui si diceva "Chi vespa mangia le mele" ed in cui qualcuno iniziava a "farsi le pere".
Sui "favolosi anni sessanta" pare si sia detto tutto il possibile. Anche chi non li ha vissuti ne conosce tutti i risvolti, dalla musica ai colori e dalla contestazione giovanile all'uomo sulla luna.
Una cosa viene da osservare: in genere si tende a mitizzare quel periodo e chi non c'era potrebbe ritenere che tutto fosse colorato e gaio, così per una coincidenza astrale, una fortunata casualità.

Questo non è assolutamente vero!

Occorre dividere nettamente in due il decennio:
- una prima metà in cui le famiglie, anche quelle "benestanti", tranne rare eccezioni, aderivano ad un modello tradizionale e largamente fondato sul risparmio e sulla dignità del decoro.
- la seconda parte caratterizzata , anche a causa di congiunture economiche e messaggi mediatici, da un impulso innovativo, sempre crescente e via via trascinante. Avveniva in quel periodo il cambiamento più radicale nella storia della società del ventesimo secolo: in quegli anni si andava configurando l'assetto sociale cui siamo abituati oggi.

PRIMA META'


Gli anni sessanta erano iniziati all'alba del 3 febbraio 1960, quando un certo Fred Buscaglione, cantante tipico della "dolce vita", concluse quella sua terrena a Roma, nella Thunderbird rosa, scontrandosi con un camion in viale Rossini ai Parioli.
Se guardiamo una scena di un film di allora, vedremo che la gente comune non si muove a bordo di auto come quella, inforca potenti moto come Marlon Brando.
La famiglia italiana gira in 600 Fiat; magari col cofano posteriore alzato, che fa tanto Abarth, e la scritta "settecentocinquanta" per sperare di sembrare più importante! In motocicletta vanno solo quelli che non possono permettersi nemmeno un'utilitaria: o gli irriducibili, pochi. Le due ruote per le strade sono quasi esclusivamente Vespe, Lambrette. Magari con su tutta la famigliola, per andare al mare con l'ombrellone a righe orizzontali e la pentola con la pasta avvolta nel tovagliolo.
O rappresenta, come diremmo oggi, il "mezzo aziendale"!






















SECONDA META'

"...Il mondo ormai sta cambiando, e cambierà di più; ma non vedete nel cielo quelle macchie di blu?"


Intorno al '66-'67 le cose migliorano per molti; l'accelerazione diviene sempre più vorticosa, inarrestabile... La gran quantità di ragazzi nati nel dopoguerra, il cosiddetto baby boom, ha ormai intorno ai diciotto anni. Sono in tanti e con una gran voglia di cambiamento: nella scuola, nei rapporti con l'altro sesso, in ogni aspetto del vivere sociale. Il processo, a questo punto, è di proporzioni planetarie e inevitabilmente esplode. E' il SESSANTOTTO!
Si apre un nuovo modo di vivere più colorato. Il primo trapianto di cuore dà illusioni di vita eterna; l'uomo sulla luna fa immaginare nuovi mondi. Le nuove conquiste sociali fanno sentire tutti più liberi di prima.
I ragazzi, con le lunghe chiome, indossano jeans, magliette colorate e d'inverno l'eskimo; le ragazze minigonna e sotto, racconta chi ha potuto verificare, un nuovo sistema anti-intrusione: i primi collant, che rendono di colpo inutili tutte le esercitazioni sulle pin-up in guepierre a lungo studiate sulle riviste . Spesso le compagne per i capelli usano la lacca, col risultato che, dopo un raro e appassionato "lento", il cavaliere riappare come un pierrot, con mezza faccia bitumata da un'orrenda miscela di fondotinta e colla!

Quella stagione di illusioni e di estrema leggerezza cederà il posto ad una nuova epoca. Quei ragazzi sono cresciuti e, lasciati quegli abiti coloratissimi, adotteranno un accessorio pesantissimo: il borsello, a causa del quale quelli a venire saranno definiti ..."anni di piombo".

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