clicca sul titolo
Ho la moto inglese perché non mi piacciono le moto; e l’auto inglese perché non mi piacciono le auto.
O, almeno, non nel senso in cui oggi tali oggetti vengono concepiti a beneficio di masse di acquirenti che non conoscono il concetto di eleganza e privilegiano qualcosa che oggi è sopravvalutato: la praticità.
Per apprezzare un oggetto made in England è quanto meno necessario aver superato l’ostacolo dove scivolano in molti: quello di confondere la bellezza con l’eleganza.
L’eleganza tiene presente la comodità, cioè l’attitudine statica di un oggetto a raggiungere il suo scopo meglio di ogni altro, ma non la praticità, cioè la funzionalità dinamica.
Volendo fare un esempio ...pratico: una valigia inglese è bella, ma pesante.
Chi ama il grosso cuoio naturale, i punti da selleria, i coperchi sovrapposti e le finiture in ottone pieno, non vedrà alcun problema e prima dirà che è pesante, ma bella, poi solo che è bella e a quel punto ne apprezzerà sino in fondo la semplicità e l’infinita durata.
Lo Stile Inglese
Per comprendere qualsiasi fenomeno umano occorre considerare la contraddizione come una cosa naturale e inevitabile. Lo stile inglese non fa eccezione, teso com’è tra l’austerità dell’obbedienza e lo scintillio con cui il rigore creato e approvato nella quotidianità viene infranto nelle occasioni o dalle persone eccezionali.
Facendo un esempio: Carlo d’Inghilterra, discutibilissimo quanto a simpatia, ma elegante come pochi oggi, sa indossare un normalissimo principe di Galles e personalizzarlo con una coloratissima cravatta o un fiore all’occhiello.
Se qualche comune mortale provasse a fare altrettanto, rischierebbe di somigliare più ad un clown che ad un inglese di sangue blu.
A questo proposito mi sovviene un aneddoto: Il principe Serra di Gerace, elegantissimo gentiluomo napoletano, sceso al Savoy Hotel di Londra col proprio cameriere, gli disse: «Pasqua', va' a vedere come sono vestiti gli inglesi a quest'ora del giorno». «Subito eccellenza». Pasquale scese in strada e tornò veloce annunciando: «Eccelle’, qui, come gli inglesi, siamo vestiti solo voi e io».
Viviamo quindi la nostra Bonneville con misurata eleganza, amandone le sue illogicità, lasciando ad altri le pacchianerie da semaforo e lo scimmiottamento di personaggi da Ace Cafe.
Noi il caffè lo gustiamo in tazzine di porcellana; ...inglese, of course!
sabato 24 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.